sabato 4 agosto 2012

Banale presentazione

Esattamente un anno fa ero in vacanza in Croazia. Dopo quella vacanza avremmo iniziato il trasloco per tornare da Trieste (dove avevamo vissuto per due anni ) a Novara (mia città natale).
Avrei fatto di tutto pur di non tornare a Novara.
"Potresti pensare di fare un anno all'estero. Ci sono molti programmi per exchange students in Italia. Se ti interessa potremmo informarci"
Me lo propose mio padre, forse quasi per gioco.. e io dissi di sì forse solo per scappare il  prima possibile da quella vecchia città. Sentivo i passi imminenti di un anno difficile e sapevo di non avere la minima voglia di affrontarlo.
Quindi, verso Novembre, iniziai a prendere la questione "exchange program" più seriamente. Una nuova vita sociale a Novara, dove due anni prima avevo perso quasi tutte le amicizie e accumulato delusioni, non mi interessava e l'anno in America mi sembrava l'unica soluzione per evitare tutto questo.
"L'anno prossimo non ci sarò, quindi mi conviene evitare di stringere amicizie serie o crearmi nuovi legami.. tanto poi dovrò partire.."
Questo era ciò che pensavo.. era la scusa per costruirmi una finta protezione.

Ora mancano esattamente sei giorni all'inizio di questa esperienza. La cosa più affascinante di tutto questo è che sono completamente in balia della più fitta nebbia. Non so com'è l'America, non so se sarò in grado di farmi capire e di capire, non so se saprò cavarmela, non so se piacerò.. L'idea di avere così tanti punti di domanda e sapere che in qualche modo ne verrò fuori io, con le mie forze è la cosa che mi spaventa, ma nello stesso tempo è ciò che mi riempe di voglia di partire. Il mio scopo ora è decisamente cambiato da quello iniziale. Non è tanto una fuga quanto piuttosto la voglia di cavarmela da sola, di conoscere, di non essere più coccolata e servita da mamma e papà, di crescere, di confrontarmi con altre abitudini, eliminare la presunzione indossando l'umiltà di chi è ospite..
La paura c'è, è normale..Ma non può competere con tutto ciò che mi può dare un'esperienza del genere.

Lasciare certe persone per tanto tempo fa male.. ma i due trasferimenti che ho alle spalle mi hanno insegnato che chi vuole restare resta. Chi va via.. forse è meglio così..


Tutte queste parole per cosa?
Per spiagare il perché di questo blog ("Vi consiglio di fare un blog e scrivere ciò che state vivendo!" disse la WEP..)
Scriverò qui pensieri, paure, dubbi.. non saranno per forza inerenti all' "anno in america" visto come esperienza da descrivere.. saranno più espressioni di quest' anno visto come "vita".

Quindi, grazie a questo blog:

1. I miei amici (ciao bei musi :) ) potranno restare informati su ciò che faccio e che farò e potranno anche ridere un pochino leggendo le puntuali figure imbarazzanti e i probabili attacchi di ansie o paranoie. (Potranno anche consolarmi [vi prego fatelo! o.o] nel caso vedessero che sto per morire in preda al panico, tra un'ubriacatura di troppa lingua inglese e l'altra..!)

2. La mamma si potrà tranquillizzare.. "Sua figlia sta bene! Miagola e gesticola freneticamente, non capisce una virgola.. ma sta bene!"

3. Gli altri exchange students.. Beh spalleggiamoci a vicenda ;)

4. Io mi sfogherò scrivendo cose private pubblicamente (?!?!?!?!) ..


Bene.. presentazione un po' lunga e digressiva forse.. in ogni caso, ora ho finito!





















7 commenti:

  1. uau,je suis moi,Delia. Da quando non siamo più compagne delle elementari non ho saputo più molto,ma sei una ragazza molto cara v.v spero te la cavi! ^_^ e viva i blog!

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  2. Bravissima Sara, così potrò leggerti!
    Un abbraccio!

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  3. Hai visto?? sono riuscita :D come faccio a leggere il tuo dani?

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  4. http://rallegrati.blogspot.it/
    Bacio Sara!♥

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  5. vai saretta!!!! =) domani è il grande gg!!
    FATTI VALERE IN TUTTO E PER TUTTO

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  6. Speriamo bene! aspettatemi però.. che torno! ti abbraccio forte Mari!

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